La Storia di Bagnolo Piemonte
La Storia di Bagnolo Piemonte ci documenta che sull’origine di Bagnolo non vi sono riscontri sicuri, il nome confermerebbe un’origine romana.
Alcuni credono che il nome balneolum derivi da “bagno pubblico” eretto da Attila Asprilla, sorella dell’imperatore Caligola; altri, invece, pensano che fosse un serbatoio d’acqua utilizzato per far macerare la canapa.
Le prime notizie storiche di Bagnolo ompaiono a partire dal XI secolo, i più antichi signori di Bagnolo erano chiamati Albertenghi o Alberini.
Nel 1219 il borgo fu distrutto, per vendetta, dai vercellesi che erano stati depredati dai popolani di Bagnolo mentre si recavano in pellegrinaggio al Santuario di Becetto in Valle Varaita.
Il borgo di Bagnolo, allora popoloso, sorgeva alle falde del castello che lo proteggeva e si estendeva nei prati sottostanti detti Pradoni e Prati Cesarèi ed era protetto dal torrente e da palizzate dove tutt’oggi sorge la casa di abitazione (Palazzo) dei Malingri e dove forse sorgeva l’antica chiesa parrocchiale.
Dove vi è l’attuale centro di Bagnolo, esisteva un potente convento con giurisdizione ecclesiastica e sovranità feudale dei canonici di Oulx.
Il 17 luglio 1496 i canonici vendettero, con il consenso ducale, i loro diritti feudali ad Antonio Malingri, Signore di Saint Genix e di Bagnolo, che investì suo fratello Giovanni del benefizio ecclesiastico nominandolo Priore della Chiesa parrocchiale di San Pietro.
Il 31 marzo 1293 venne stabilito di trasferire il borgo dalle falde del castello verso il piano, presso il convento di San Pietro, ma tale trasferimento non avvenne per la riluttanza dei Bagnolesi.
Il luogo, dunque, era considerato non sicuro poiché vi erano numerose guerre e il paese non era sotto la protezione del castello.
Il 29 ottobre 1338 Giacomo D’Acaja ripropose nuovamente il trasferimento, ma neppure questa volta gli uomini di Bagnolo lo eseguiranno e pertanto nel 1400 Amedeo D’Acaja proibì negozi alimentari, le filandre, le fucine e ogni altra attività lavorativa nell’antica borgata del castello.
Nel XVI, sotto l’energetica ingiunzione del Duca Emanuele Filiberto e del suo feudatario Malingri che acquistò i territori dell’antico borgo, ebbe inizio la discesa al piano.
Nei secoli seguenti il paese seguì le fortune della casa Savoia. Nella guerra per la signoria del marchesato di Saluzzo, nel XVI secolo, Francesco I di Francia devastò Bagnolo che, a pace fatta, segnò il confine con il dominio francese di Saluzzo e con le terre dei Savoia, cui Bagnolo rimase sempre fedele.
Più tardi, nelle guerre fra Enrico IV e Carlo Emanuele I, il maresciallo Francesco de Bonne, duca di Lesdiguières capo dei calvinisti del Delfinato, saccheggiò Bagnolo uccidendone in gran parte gli abitanti. Nel XVI secolo ci fu una terribile peste che spopolò Bagnolo.
All’inizio del XVII secolo il maresciallo Catinat, dopo aver distrutto Cavour, saccheggiò Bagnolo, ma non riuscì ad impadronirsi del castello. Nel 1797 i francesi occuparono Bagnolo, ma furono scacciati nel 1799 dal Generale Kutuzov che li annientò a Bibiana.
Gli avvenimenti più importanti del 1800 sono legati alla ristrutturazione dell’antica Chiesa, al suo successivo abbattimento e alla costruzione dell’attuale. Uno degli avvenimenti più importanti del 1900 è la costruzione della Cassa Rurale cattolica, avvenuta il 28 novembre 1908, ad opera di 44 soci fondatori. Essa aveva come finalità l’esercizio del credito e di atti commerciali ad esclusivo vantaggio dei soci. Negli anni seguenti si ingrandì, aprì succursali in molti altri paesi e città del Piemonte, promosse la creazione di altre cooperative come quella della frutta nel 1911, aumentando notevolmente il proprio capitale e le proprie attività fino al 1923, anno del fallimento, con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
L’8 settembre 1943, in Val Infernotto nacque il primo nucleo delle formazioni partigiane Garibaldine ad opera del comandante Nicola Barbato al secolo Pompeo Colajanni, che impegnò l’esercito nazifascista in una lunga e cruenta lotta che coinvolse il nostro territorio e la sua gente ed ebbe termine il 25 Aprile 1945 con la liberazione della città di Torino.
Ogni anno la 2ª domenica di luglio si svolge in località Montoso una manifestazione che riunisce ex partigiani e simpatizzanti provenienti da gran parte del Piemonte per commemorare i caduti per la libertà. Nel secondo dopoguerra, lo sviluppo di Bagnolo è stato economicamente legato alla lavorazione della pietra di Luserna e alla frutticoltura.