Ho dipinto la pace di Talil Sorek

di Erik Lazzari

Ho dipinto la pace di Talil Sorek

Testo

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per le sabbie ardenti,
ma avevo l’arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

Commento
La poesia “Ho dipinto la pace” è stata composta da Talil Sorek quando aveva dodici/tredici anni, durante la guerra dello Yom Kippur (un conflitto armato combattuto dal 6 al 25 ottobre 1973 in cui furono coinvolti Egitto, Siria e Israele).
Dal testo si evince l’orrore degli scontri, delle opposizioni e delle guerre che, da decenni, regna nell’area del Medio Oriente (dalla Palestina all’Iran).

Talil Sorek, attraverso i colori “molto freddi” evidenzia lo strazio provocato dalla guerra, mentre con i “colori brillanti, decisi e vivi” esprime il desiderio di una pace che consenta la speranza di un sereno futuro.
Il componimento, che ottenne un premio nel 1975 e divenne famoso in tutto il mondo, è caratterizzato dalla contrapposizione guerra – pace.  

Fotografia di Alexander Stein

Riassunti e approfondimenti per la scuola

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